top of page

Proteggere i giovani players: l’impatto di GDPR e DSA sul gaming


Tutela dei players: DGPR e DSA

A cura di Emanuele Mirella De Leo - Avvocato in Lecce


Negli ultimi anni, l'Unione Europea ha introdotto normative fondamentali per regolare il trattamento dei dati personali e la sicurezza online, tra cui il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) e il Digital Services Act (DSA). Queste leggi non solo hanno ridefinito le responsabilità delle aziende digitali, ma hanno anche avuto un impatto significativo sulle piattaforme di gaming e sugli esport, in particolare per quanto riguarda la protezione dei minorenni e la gestione dei contenuti.


Il GDPR, dal maggio 2018, mira a proteggere i dati personali dei cittadini europei, stabilendo standard elevati per la loro gestione. Tra le disposizioni principali vi è il requisito del consenso esplicito e informato da parte degli utenti per la raccolta e il trattamento dei loro dati. Questo è particolarmente rilevante nel settore del gaming, dove molti utenti, in particolare i minorenni, potrebbero non essere pienamente consapevoli delle implicazioni del trattamento dei loro dati. Inoltre, il GDPR conferisce agli utenti diritti specifici, come il diritto di accesso, rettifica e cancellazione dei dati. Gli utenti possono così richiedere informazioni sui dati che le piattaforme raccolgono su di loro e chiedere la loro eliminazione se necessario. Un aspetto fondamentale del GDPR è la protezione dei minorenni, poiché la legge stabilisce che il trattamento dei dati dei minorenni richiede il consenso dei genitori o dei tutori legali se il minorenne ha meno di 16 anni. Questa disposizione è cruciale nel contesto del gaming online, dove numerosi giocatori appartengono a fasce d'età giovani.


Il Digital Services Act, approvato il 19 ottobre 2022 e applicabile dal 17 febbraio 2024, rappresenta un successivo passo verso la tutela degli utenti on line perché, insieme con il DMA per altri versi, si concentra sulla responsabilità delle piattaforme per il contenuto che ospitano, mirando a creare un ambiente digitale più sicuro e giusto. Una delle caratteristiche principali del DSA è che le aziende sono tenute a rimuovere contenuti dannosi, come l’ incitamento all'odio e disinformazione, e a garantire la sicurezza degli utenti. Questo richiede un monitoraggio attivo e procedure di segnalazione efficienti. Inoltre, il DSA impone misure specifiche per proteggere i minorenni, come le limitazioni sull'accesso a contenuti inappropriati e l'obbligo di segnalare contenuti dannosi.


In questo contesto si inserisce il PEGI (Pan European Game Information) una sorta di codice di condotta adottato dalla ISFE ( Federazione europea del software interattivo) e supportato dai principali produttori di console nonché da editori e sviluppatori europei di videogiochi interattivi che gioca un ruolo fondamentale e complementare, poiché pur essendo solo un sistema di classificazione dei giochi adottato in Europa, fornisce importanti informazioni sulle fasce d'età appropriate e sui contenuti potenzialmente problematici, offrendo ai genitori indicazioni chiare sui giochi adatti ai loro figli, aiutandoli a prendere decisioni informate. Inoltre, il PEGI è spesso utilizzato dalle piattaforme di gaming per garantire che i giochi siano accessibili solo a un pubblico adeguato, allineandosi così con gli obiettivi sia del GDPR che del DSA.


GDPR prima e DSA dopo hanno cambiato molto il panorama delle piattaforme di gaming e esport che stanno affrontando importanti modifiche e investimenti per adeguarsi a queste normative. La necessità di garantire che i dati dei giocatori siano trattati in conformità al GDPR richiede investimenti in tecnologie di sicurezza e processi di gestione dei dati mentre l'implementazione del DSA obbliga le piattaforme a investire in sistemi di moderazione per monitorare e rimuovere contenuti dannosi, creando così un ambiente di gioco più sano e accogliente e generando la fiducia degli utenti che condividono i loro dati.


Inoltre, grazie al PEGI le aziende devono garantire che i giochi siano accessibili solo in base alle indicazioni di quest’ultimo il che implica la necessità di implementare sistemi di verifica dell'età e strategie per limitare l'accesso ai giochi con contenuti inappropriati.


Le normative come il GDPR e il DSA non si limitano a stabilire requisiti legali ma affrontano evidentemente anche questioni etiche importanti riguardanti la privacy e la sicurezza degli utenti. In un'epoca in cui i dati personali sono diventati una merce preziosa, le piattaforme di gaming devono affrontare la responsabilità etica di proteggere le informazioni dei loro utenti. La raccolta e l'analisi dei dati possono migliorare l'esperienza di gioco, ma comportano anche il rischio di sfruttamento e violazione della privacy. Un aspetto etico cruciale è il bilanciamento tra personalizzazione e privacy. Le piattaforme possono essere tentate di raccogliere dati per fornire esperienze altamente personalizzate, ma ciò deve avvenire nel rispetto della privacy degli utenti. Implementare pratiche di raccolta dei dati trasparenti e garantire che gli utenti siano pienamente informati su come le loro informazioni vengono utilizzate è fondamentale non solo per la conformità legale, ma anche per mantenere la fiducia del pubblico.


L'obbligo di proteggere i minorenni implica poi una responsabilità etica ancora maggiore. Le piattaforme devono garantire che i giovani utenti siano protetti non solo da contenuti inappropriati, ma anche da pratiche commerciali ingannevoli. Questo richiede un impegno attivo per educare i genitori e i giovani giocatori sui rischi associati al gaming online, promuovendo una cultura del gioco responsabile e consapevole.


In conclusione, il GDPR e il DSA stanno plasmando il futuro delle piattaforme di gaming e degli esport, creando un ambiente più sicuro e responsabile per gli utenti. Sebbene queste normative presentino sfide significative in termini di conformità, offrono anche opportunità per costruire fiducia e migliorare l'esperienza complessiva degli utenti. Con l'integrazione del PEGI nel contesto delle normative, si dispone di uno strumento ulteriore per garantire che il gaming rimanga un'attività divertente e sicura per tutti. Le riflessioni etiche legate alla privacy e alla protezione dei dati non possono essere trascurate poiché le piattaforme di gaming devono affrontare la loro responsabilità non solo legale, ma anche morale, nel garantire che i loro utenti, in particolare i minorenni, siano protetti e informati. Solo così il settore potrà prosperare in un contesto normativo sempre più rigoroso, assicurando che il gaming rimanga un'attività divertente, coinvolgente e sicura per tutti.


Tuttavia, non si può che rilevare un ulteriore aspetto legato alla tutela della privacy in questo contesto, caratterizzato da un grande impatto globale. Sebbene il GDPR e il DSA offrano importanti garanzie per la protezione dei dati e la sicurezza degli utenti sono pur sempre normative europee la cui eventuale applicazione a livello internazionale presenta ovviamente delle criticità. Le diverse giurisdizioni hanno standard e approcci variabili, rendendo difficile garantire una protezione uniforme per i giocatori, specialmente per i minorenni.


È fondamentale che ci sia un’armonizzazione tra le leggi europee e quelle internazionali, perché solo con una cooperazione internazionale sarà possibile creare un ambiente di gioco sicuro e responsabile, in grado di proteggere gli utenti indipendentemente dalla loro posizione geografica. Questo richiede un impegno collettivo da parte dei governi, delle piattaforme di gaming e delle organizzazioni internazionali per sviluppare standard comuni che possano garantire la sicurezza e la privacy dei giocatori in tutto il mondo. Una simile sinergia non solo proteggerebbe i diritti degli utenti, ma contribuirebbe anche a promuovere un'industria del gaming più etica e sostenibile.


0 commenti

Comments


bottom of page