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Lo sport e la guerra

Le Olimpiadi sono sempre state "sacre", al punto che ogni guerra e ogni contesa venivano sospese per permettere lo svolgimento dei Giochi fin dall'antichità.


Nell'antichità lo spirito belligerante dei popoli era sempre molto acceso e garantire la totale assenza di conflitti era pressoché impossibile ma perlomeno a chi partecipava ai Giochi era garantita la leggerezza mentale di pensare all'agone e non preoccuparsi per la vita in battaglia.


Nel 1992 il Comitato Internazionale Olimpico ha chiesto ufficialmente alla comunità internazionale di osservare la tregua olimpica e da allora non si fanno più guerre durante le Olimpiadi perché uno degli scopi del Movimento Olimpico è quello di contribuire alla pace attraverso lo sport, unendo popoli ed etnie provenienti da ogni parte del mondo.


Fino ad oggi; fino alla Russia e alla Bielorussia.


Un noto personaggio televisivo asseriva poche ore fa che "Putin ha atteso la fine delle Olimpiadi ", ignoro completamente che fra poche ore inizieranno le Paralimpiadi, in una frase che denota la mancanza di attenzione alla complessa realtà strutturale dello sport internazionale.


Il Comitato si è trovato dinanzi a un dilemma: mentre gli atleti provenienti da Russia e Bielorussia potrebbero continuare a partecipare a eventi sportivi, a molti atleti ucraini è impedito di farlo a causa dell’attacco al loro paese.


Come si risolve tutto quanto? Come si può accettare che persone innocenti muoiano in battaglia a favore di popoli che stanno bombardando asili e luoghi civili?


Il CIO EB ha ha emesso la seguente risoluzione:


Al fine di proteggere l’integrità delle competizioni sportive globali e per la sicurezza di tutti i partecipanti, il Comitato Esecutivo del CIO raccomanda che le Federazioni Sportive Internazionali e gli organizzatori di eventi sportivi non invitino o consentano la partecipazione di atleti e funzionari russi e bielorussi a competizioni internazionali.


Laddove ciò non sia possibile con breve preavviso per motivi organizzativi o legali, il CIO EB esorta vivamente le Federazioni Sportive Internazionali e gli organizzatori di eventi sportivi in tutto il mondo a fare tutto ciò che è in loro potere per garantire che nessun atleta o funzionario sportivo russo o bielorusso possa prendere parte sotto il nome di Russia o Bielorussia. I cittadini russi o bielorussi, siano essi individuali o di squadra, dovrebbero essere accettati solo come atleti neutrali o squadre neutrali. Non devono essere visualizzati simboli, colori, bandiere o inni nazionali.


Il CIO EB ha considerato i prossimi Giochi Paralimpici Invernali di Pechino 2022 e ha ribadito il suo pieno sostegno al Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) e ai Giochi.


Nessun evento sportivo sarà organizzato in Russia o Bielorussia e viene ritirato l'Ordine Olimpico da tutte le persone che attualmente svolgono una funzione importante nel governo della Federazione Russa o in altre posizioni di alto rango legate al governo, tra cui le seguenti:


Mr Vladimir Putin, Presidente della Federazione Russa (Gold, 2001)


Mr Dmitry Chernyshenko, Vice Primo Ministro della Federazione Russa (Oro, 2014)


Mr Dmitry Kozak, vice capo del personale dell’ufficio esecutivo presidenziale (Gold, 2014)


Per leggere la raccomandazione (in lingua inglese)



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