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La nomina del responsabile del safeguarding tra proroghe e decreti vecchi e futuri


safeguarding CDS

A cura dell'Avv. Patrizia Tamburrano del Foro di Lecce

 

Un nuovo decreto pubblicato stamattina sulla Gazzetta Ufficiale (clicca qui per leggerlo) sta ingenerando confusione fra gli addetti ai lavori.


In questo breve scritto cerchiamo di dipanare alcuni dubbi ingenerati con la pubblicazione del D.L. 89/2024 "Disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico per il processo penale e in materia di sport" relativamente al contenuto degli articoli 12 e 13.


Qualcuno si aspettava che il decreto-legge suffragasse il contenuto della delibera presidenziale Coni di 159/89 anche essa del 29 giugno 2024 come il Decreto Legge ( che non compare però ancora sul sito ufficiale del Coni) che proroga al 31 dicembre 2024 il termine per la nomina del cd "Responsabile del Safeguarding" previsto all'art 33 comma 6 del d. Lgs 36/2021.


Ma così non è stato.

E non poteva essere diversamente perché il decreto legge in questione non ha nulla a che fare con il DPCM previsto dalla normativa sul Safeguarding ma è stato emanato per altre finalità, principalmente legate ad altri temi in cui lo sport entra solo marginalmente e esclusivamente per la proroga  relativa al vincolo sportivo ex art. 31 del d. Lgs 36 del 2021.

Resta quindi in essere tutta la complessità della nomina della figura del Responsabile del Safeguarding ( e della redazione dei cd MOG e dei Codici Comportamentali ex art 16 del D.lgs 39/21). Complessità che può essere chiarita (si spera) solo con la pubblicazione del DPCM previsto all'art. 33 del D. Lgs 36/21 e di cui ad oggi non si hanno ancora notizie.


La futura emanazione del DPCM è  infatti cruciale per chiarire molti aspetti:

 

- Specifiche sugli adempimenti: Il DPCM dovrebbe delineare chiaramente gli obblighi per le associazioni sportive, evitando ambiguità.

- Ruolo del Responsabile del Safeguarding: Si attende una definizione precisa delle competenze, dell'autonomia e dell’indipendenza di questa figura, assicurando che possa operare efficacemente.

- Coordinamento delle diverse normative: Il DPCM avrà il compito di armonizzare le diverse disposizioni attualmente esistenti, prevenendo possibili conflitti normativi

 

La proroga concessa dal CONI quindi offre un margine di tempo importante per le associazioni sportive per prepararsi all’introduzione del Responsabile del Safeguarding.

Tuttavia  ciò che resta fondamentale (non dimentichiamo la gerarchia delle fonti ) è il DPCM previsto dal D.Lgs. 36/2021.


Questo periodo di transizione deve essere visto come un'opportunità per sviluppare un approccio sistemico e culturale alla tutela degli atleti, piuttosto che come un semplice adempimento burocratico.

 

In sintesi, mentre la proroga del CONI e l’attesa del DPCM creano temporanea incertezza, essi rappresentano passi necessari verso una regolamentazione più chiara e un sistema sportivo più sicuro e inclusivo.

 

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