A cura di Katia Arrighi
Il titolo di questa breve riflessione già offre di per sé l’entità del problema di una convinzione radicata e diffusa come quella della assoluta non applicazione dell’iva nell’ambito del non profit.
La derivazione di tale convinzione può essere socialmente ravvisata in una sorta di tam tam che investe il mondo associativo da decenni in una immagine allegorica paragonabile a quando da piccoli all’asilo, che ora si chiama scuola dell’infanzia, un'informazione partiva in un determinato modo dalla prima bocca e sussurrata all’orecchio dal primo esecutore, per arrivare poi completamente modificata, distorta, abbellita o imbruttita di particolari creati nel corso delle varie riproduzioni fino a essere enunciata ad alta voce dall’ultimo bambino della fila in modo completamente e profondamente differente dall’input iniziale.
Cosi accade nel mondo delle associazioni non profit in molti ambiti, dalla pericolosità strisciante della riforma dello sport, che in pochissimi hanno realmente letto, fino ad arrivare allo spauracchio dell’iva che imporrà al mondo associativo ulteriori gravosi adempimenti “mentre prima l’iva non c’era” .
Sull’ultima frase, frutto di visioni distorte della già attuale realtà senza arrivare a gennaio 2025 quando il regime iva per le associazioni cambierà ulteriormente, parliamo dell’oggi, dell’ora, del momento contingente.
Oggi le associazioni senza scopo di lucro sono esenti completamente dal dover avffrontare e analizzare il discorso Iva?
La risposta è no, ma è no oggi come era no ieri ; la riforma , almeno in questo caso poveretta, non va di tanto ad incidere i principi che in realtà sono già tali da tempo.
E nel momento in cui uno scrittore, un autore, un giornalista, un commentatore dichiara “poveretta la riforma “ significa che le sue orecchie hanno avuto modo di sentire al riguardo punti di vista quantomeno raffigurabili in quadri astratti .
Le associazioni senza scopo di lucro sono soggette ad iva ?
La risposta è si
Sempre?
La risposta è no.
Analizziamo oggi il discorso relativo all’iva sui corsi di formazione erogati dalle associazioni che ricevono finanziamenti europei. La Corte di Giustizia Ue si è pronunciata sulla soggettività passiva Iva nelle associazioni senza scopo di lucro che svolgono attività di formazione finanziata da fondi europei.